La malattia chiamata uomo
Leggere La malattia chiamata uomo è anche un po' come fare la propria psicanalisi. L'impressione del lettore, infatti, non è quella di assistere alle sedute, ma di parteciparvi.«Camon sembra essere entrato in quel gusto autolesionistico di sciorinare in pubblico le proprie disavventure che è talvolta tipico di alcuni scrittori ebrei, per esempio Philip Roth o Saul Bellow» – Carlo SgorlonSeguendo la linea di un masochismo allegro e dolente, l'autore ci porta dentro il rapporto tra psicanalista e paziente con i suoi rituali, i sogni e gli incubi ricorrenti, le malattie psicosomatiche, i traumi privati, i turbamenti sessuali, senza eludere le miserie del corpo e dei suoi organi ribelli, le tragicomiche odissee negli ospedali e negli studi dei medici. Ma leggere La malattia chiamata uomo è anche un po' come fare la propria psicanalisi. L'impressione del lettore, infatti, non è quella di assistere alle sedute, ma di parteciparvi. Ne esce trasformato. Questo è il libro che più ha provocato i lettori a far visita all'autore: un modo per immettersi nell'analisi, cercando un fratello.