Fiabe teatrali
Fra il 1761 e il 1765 Carlo Gozzi scrive per la compagnia di Antonio Sacchi dieci "Fiabe teatrali" che riprendono temi, strutture e maschere della commedia dell'arte. Gli elementi favolistici si uniscono, in queste pièces, alla satira di personaggi contemporanei, come Carlo Goldoni o l'abate Chiari, illustri figure del Settecento veneziano. Le vicende, brillanti e fantasiose, sono rielaborate dalle "Mille e una notte" o da "Lo cunto de li cunti" di Giovambattista Basile, come da altri repertori novellistici italiani e stranieri. La resa scenica, le trovate, lo spirito polemico e l'irridente animo gozziano decretarono il successo delle Fiabe nei teatri alla moda di quegli anni e dei secoli a venire.