La madre che vorrei
"Quando sarò madre, non mi comporterò mai come te!" Queste sono le parole che Ros ripeteva di continuo a sua madre quando era una ragazzina. E oggi quelle parole le ritornano alla mente come uno schiaffo. A quarantacinque anni Ros è sola, il suo matrimonio è finito, i suoi due gemelli sono partiti per un lungo viaggio e sua madre, Lillian, è morta lasciando dietro di sé un vuoto incolmabile. A niente servono i nuovi tagli di capelli, gli audaci tatuaggi alla caviglia, le tisane calmanti e le ossessive sedute di yoga. il vuoto e il senso di colpa le attanagliano lo stomaco. Perché sua madre voleva confidarle qualcosa di molto importante prima di morire e lei non l'ha ascoltata, sottovalutandola. Ed è proprio per cercare di rimediare al proprio errore che stanotte Ros è salita in soffitta. Una pallida luce lunare filtra attraverso il lucernario, illuminando la vecchia valigia. Ros la guarda come se fosse la prima volta che la vede, come se non avesse sempre saputo che era lì. Ma finalmente ha trovato il coraggio di aprirla. Dentro, seminascosto tra vecchie lettere e fotografie, c'è un quaderno rilegato in pelle azzurra. E il diario di Lillian, una donna bellissima e particolare, con una personalità affascinante ma anche imprevedibile e spesso gelida, che sembrava nascondere moltissimi segreti dietro uno sguardo altero e impenetrabile. Grazie a quelle pagine ingiallite e polverose Ros può finalmente riprendere il dialogo così dolorosamente interrotto.
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