La teocrazia americana
L'irruzione della religione nella politica caratterizza l'attuale scenario, a Oriente come a Occidente. A Washington l'influenza della cosiddetta 'destra religiosa' sulla politica estera e su quella interna è già enorme, e lo sarà ancora nel prossimo futuro. Ma non è detto che il matrimonio tra il partito repubblicano di Bush e il fondamentalismo cristiano sia davvero un bene per l'ultima superpotenza. Dalla caduta di Roma al declino del Commonwealth britannico, i grandi imperi sono crollati a causa dell'intreccio di diversi problemi: folle ambizione militare, scarsità di risorse, debito in crescita esponenziale e - appunto - fanatismo religioso. Come dimostra Kevin Phillips, sono gli stessi fattori che sembrano segnare il destino degli Stati Uniti d'America. Con la sua grande competenza di storico e con un'esperienza di prima mano dei meccanismi della politica contemporanea, Phillips esplora le relazioni internazionali dell'ultimo secolo e l'attuale situazione degli USA: un paese costretto a mantenere una costosissima macchina militare, anche perché impegnato su più fronti in quella che il presidente Bush definisce "una guerra tra il bene e il male", sempre più dipendente dal petrolio estero mentre il debito del paese e dei cittadini cresce vertiginosamente. "La teocrazia americana" coglie le spinte profonde che stanno muovendo in questi anni la storia e la politica dell'ultima superpotenza e ne sottolinea i potenziali pericoli. Il libro ha aperto un dibattito sulla rivoluzione culturale in atto in America, e offre una notevole quantità di informazioni e riflessioni per comprendere quello che sta succedendo nel mondo.
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