I racconti dello Yiddishland. Parole del popolo ebraico

Lo Yiddishland è un nome di fantasia che indica il paese dove vivevano, prima della Shoah, i milioni di ebrei che popolavano gli shtetl, i miseri villaggi disseminati nell'Europa Orientale, dalla Polonia alla Galizia, dal Baltico alla Russia. Le storie e le storielle, gli apologhi e le leggende che si raccontavano in quel mondo remoto costituiscono un patrimonio straordinario, fatto di saggezza popolare e sottigliezze teologiche, di autoironia, paradossi e immaginazione. Un patrimonio caratterizzato da un umorismo inconfondibile, in grado di illuminare la condizione umana e il rapporto dell'uomo con il divino.Ben Zimet, che a quel mondo ha dedicato la propria carriera di musicista, attore e narratore, ha selezionato alcuni tra i migliori racconti dello Yiddishland. La prima parte del libro ruota intorno alle esilaranti gesta degli abitanti di Chelm, la città degli sciocchi. La seconda raccoglie invece miti e favole che vanno dai tempi della Bibbia ai giorni nostri, dall'antico patrimonio orale dei popoli del Medio Oriente alle leggende chassidiche, dai padri della letteratura yiddish fino ai capolavori del Novecento."I racconti dello Yiddishland" ci guida così alla scoperta di un universo complesso e ricco di risonanze, nel quale l'importanza del racconto ? e quindi della memoria ? è fondamentale. Perché, come dice Moni Ovadia nella riflessione riportata in appendice, "Oggi tutti noi dobbiamo raccontare, ebrei e non ebrei. Noi ebrei in particolare vogliamo comunicare questo: 'Ne parlerai'. (...) Il problema di raccontare la Shoah si porrà di generazione in generazione e ognuno dovrà risolverlo con la sua sensibilità, ma anche con la consapevolezza che il tempo cammina, che tutto diviene obsoleto (...) È nella natura delle cose, altrimenti le generazioni successive non saprebbero cosa fare, sarebbe stato tutto detto".