Liberami amore
Amina è bella. Amina è giovane e ha voglia di amare. Amina ha vent'anni, è afgana, ma è nata in Germania per poi precipitare con la famiglia nel profondo Nord della Val Padana. Per lei non ci sono veli da indossare e divieti paterni da subire. Una calda sera d'estate va a ballare al Disco-play e incontra un avvocato, Tano. Esce con lui. Si innamora. Vive giorni di sogno e d'incanto, finché non scopre che Tano è sposato. Per Amina, come per molte donne in Oriente e in Occidente, conquistare insieme l'amore e la libertà è un desiderio impossibile, per il quale è necessario pagare un prezzo troppo alto. Alberto Gentili ha scavato nell'animo della sua protagonista, documentando con partecipazione una realtà come quella dell'immigrazione, al di là di statistiche e proclami allarmistici, per coglierne tutta l'umanità. In questa storia sbagliata e fatale, e tuttavia piena di momenti di felicità intensa, quasi dolorosa, riecheggiano dunque varie differenze: quella tra l'esule Amina e un uomo ben radicato nella realtà italiana come Tano, quella tra una ragazza che vuole l'indipendenza e il suo ambiente familiare, quella tra la gioventù e la maturità. E soprattutto "Liberami amore" racconta la distanza tra un uomo e una donna, avvicinati dall'intensità travolgente del desiderio e al tempo stesso irrimediabilmente lontani.
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