Tutta colpa del '68. Cronache degli anni ribelli
Il protagonista è Rinaldo, studente di architettura a Milano che ha sempre l'occhio aperto di chi osserva. Se avete ora la sua età, scoprirete che anche voi siete stati lui («Il '68 fu una grande occasione per i timidi»). Se siete il suo nipote e vi hanno raccontato di quell'anno mitico, vi farà da guida. Rinaldo (che riassume, nel piacere dell'avventura, il principe Tamino del Flauto Magico di Mozart, Ulisse nell'Odissea, la combriccola del Mago di Oz, Fabrizio a Waterloo) scopre la città e, in anni magici, la città si apre a lui. Vede cose incredibili: librerie piene di tesori, poliziotti sui tetti delle case, un uomo strano che vende limoni, bombe che esplodono nelle banche, stanze dalle pastiglie trasformate, racconti di viaggi in paesi lontani, casalinghe che applaudono dai balconi. Oggi quel timido Rinaldo ricorda. E a quelli che allora non colsero, suggerisce: «Furono begli anni per me, ma furono anche gli anni migliori della vostra vita». Elfo ha scritto per immagini, con tagli cinematografici e colpi di scena geniali, il famoso romanzo sul '68, che tanti scrittori hanno tentato. Ha usato la colla dei volantini sui muri, la Polaroid, l'amato Godard, ha spruzzato lezzo di lacrimogeni e di patchouli.