Il mostro
Loris studia cinese perché vuole impiantare una società import-export con l'Oriente. Sbarca il lunario trasportando manichini per l'amico Pascucci e vive in un megacondominio ai margini della metropoli. Ma i rapporti con i suoi coinquilini non sono dei migliori: timido e sgangherato com'è, non è simpatico a nessuno: desta diffidenze esasperate, tanto da essere accusato di pulirsi le scarpe sugli zerbini altrui e di aver fatto sparire dal giardino comune uno dei sette nani di Biancaneve. Insomma Loris ha tutte le stimmate di un cittadino inquietante e sospetto, fuori dalle più consolidate regole di questo mondo. Sarà lui il maniaco pluriomicida che ha seviziato e ucciso diciotto donne? La polizia gli ha puntato gli occhi addosso, e per farlo venire allo scoperto, per prenderlo in castagna, gli mette alle costole la bella e procace agente Jessica, la quale ha il compito di scatenargli gli istinti più bassi. In una esilarante girandola di gag magistrali, l'ignaro Loris subisce le peggiori angherie. Contro lui si abbattono pregiudizi e paure. Non sa di portarsi addosso l'infamia di essere nientemeno che il 'mostro' da sbattere in prima pagina.
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