Lo zen e gli uccelli rapaci
Che cos'è lo Zen? Quando si parla di 'spiritualità', di 'illuminazione', ecco gli uccelli rapaci volteggiare e calare al suolo come se ci fosse una carogna da cui trarre profitto nell'interscambio tra la vita e la morte. E invece non c'è nessun cadavere, e non appena quegli uccelli se ne vanno, il 'nulla' che era lì, che era sempre stato lì, tutt'a un tratto appare.Con questa efficace immagine Thomas Merton ci inizia alla scoperta di una delle più affascinanti dottrine filosofico-religiose. Oltre a presentarci alcuni dei massimi filosofi zen dell'antichità e dell'epoca moderna (riportando tra l'altro un appassionante dialogo con il maestro D.T. Suzuki), Merton si sofferma sull'analisi trascendente, sull'illuminazione del nirvana, sullo zen nell'arte giapponese.Secondo Merton lo zen, con il suo carattere non-dottrinale, con le sue contraddizioni portate all'estremo ("Se incontri il Budda uccidilo!"; "Vedere dove non c'è qualcosa, questo è il vero vedere, l'eterno vedere"), invita l'uomo dell'era cosmica, che ha scelto la follia piuttosto che l'innocenza, ad "aprire gli occhi e 'guardare'".
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