Il custode
Un recluso e l'ombra del suo custode. La voce continua del primo e il continuo silenzio del secondo. Tra quella voce e questo silenzio, un dialogo sperante, implorante, interrogante, poi disperante, sempre più affannoso e poi stranamente pacato.Chi è il custode invisibile in volto, presente al condannato solo attraverso la sua "ombra spavalda"? Non c'è risposta. Se fosse possibile vedere quel viso, ogni enigma sarebbe risolto. Eppure, non c'è nulla di più interessante di quell'ombra che in breve assorbe in sé ogni memoria, affetto, colpa, determinando intorno a sé il deserto. Un bizzarro affetto, figlio di quel deserto, stringe a poco a poco il recluso al suo custode, che diventa il suo unico bene. Il romanzo che risulta da questo sottile e insieme tenace intreccio acquista un carattere di dolente, lucida meditazione sui temi della libertà e della reclusione, della solitudine e della malattia, della normalità e delle sue innumerevoli deviazioni.
Momentaneamente non ordinabile