Auto da fé
L'"Auto da fé" sovverte le prospettive con le quali siamo abituati ad ordinare la realtà. Il titolo originale, "Die Blendung", significa 'abbagliamento', l'abbacinamento dell'uomo che non inquadra il mondo dall'alto, ma ne viene aggredito e travolto, sicché è costretto a guardare ogni cosa da una distanza zero, in un caos furibondo e deformante che il narratore raffigura con lucidità surreale. L'organo privilegiato dell'esperienza non è la vista, il senso nobile che da Aristotele in poi è lo strumento ordinatore per eccellenza della cultura occidentale, bensì l'udito e l'odorato, espressioni dell'immediatezza sensibile del corpo, della fisicità e dell'animalità. Il romanzo di Canetti ritrae - o, com'egli dice, "esaspera con precisione" - una realtà disgregata, ignara di ogni ordine e gerarchia sociale.(Claudio Magris)
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