Camilla e i vizi apparenti
L'ispettore Camilla Cagliostri ama indagare a modo suo. E spesso si fa coinvolgere più di quanto non richieda il suo ruolo professionale, perché a volte questo è l'unico sistema per riuscire a capire dove sboccia il male, ed evitare che dilaghi. In "Camilla e i vizi apparenti" la bella poliziotta modenese non ha - almeno all'inizio - un incarico ufficiale: la figlia di un suo conoscente, Riccardo Merighi, subisce i primi contraccolpi dell'età difficile. Ma forse la tredicenne Fosca, così scontrosa e introversa, semplicemente non regge il confronto con una mamma come Andrea, troppo bella ed esuberante. Una breve vacanza in Sardegna, un soggiorno nella splendida e appartata villa di Ferrara dove vive questa famiglia danarosa e in apparenza così normale, lasciano solo intuire quello che sta per accadere. Per esplorare e capire i retroscena di questo interno di famiglia con delitto, Camilla Cagliostri dovrà seguire tutte le intuizioni e gli impulsi della sua sensibilità femminile, al di là di ogni regola e regolamento. È un gioco pericoloso, che può condurla alla scoperta di una diversa idea di giustizia - più sottile e complessa di quella dei maschi. Raccontando le difficoltà e le sofferenze di una adolescente in un mondo torbido e spietato, Giuseppe Pederiali toglie i veli a un perbenismo che è solo apparenza. Grazie a una trama ben congegnata e ricca di colpi di scena, "Camilla e i vizi" apparenti porta in primo piano i caratteri e le personalità che ruotano intorno a casa Merighi: persone che potremmo incontrare ogni giorno, costrette a fare i conti con il male. Quello che si portano dentro e quello che subiscono.
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