Una piccola pastiglia gialla
Alice Duncan è una undicenne con un corpo da adolescente. Vive a New York con la sorella maggiore, Zia Esmè, e ha due amici, Stuart e Rabbit, con i quali scopre i Led Zeppelin e i Pink Floyd. Quando Esmè decide di andarsene in California perché si è innamorata di un chitarrista rock che sembra Iggy Pop, spedisce la sorellina in un campo estivo in North Carolina. Il Balthus Institute, perso tra i boschi e le colline, gestito dalle gemelle Faith e Hope, è popolato solo da artisti ed eccentrici, "per il 90% tossici, gli altri fatti in acido". Soprattutto, lì vicino si è rifugiato J.D., trent'anni, spacciatore di emozioni e di mille altre sostanze, in grado di insegnarle il vero significato di parole sconosciute come 'corrompere', 'sedurre', 'stupro'..."Una piccola pastiglia gialla", sospeso tra "Lolita" e "Alice nel paese delle meraviglie", energetico e struggente come una ballata dei Jefferson Airplane, è un viaggio negli anni Settanta: un romanzo pop e psichedelico, trasgressivo e iniziatico, sensuale e feroce. Per la giovane protagonista J.D. è la scoperta delle sottigliezze del sesso e della brutalità del potere: senza accorgersene, sprofonda nel pericolo con innocenza infantile, lo subisce nel corpo e nell'anima, e si riscopre diversa, per sempre. Per i lettori "Una piccola pastiglia gialla" è invece un tuffo nel mito di un'epoca irripetibile e leggendaria, all'insegna dell'amore libero e dell'allargamento della coscienza, destinata a lacerarsi nell'insopportabile bellezza della libertà.