Storie impreviste e altre storie ancora più impreviste
I racconti di Roald Dahl sono perfetti meccanismi narrativi, piccole bombe che esplodono immancabilmente in finali sorprendenti e spiazzanti.Il punto di partenza è la normalità di un incontro, spesso banale, in una situazione che non ha nulla di inquietante. Almeno in apparenza. Perché poi nell'ingranaggio s'inserisce un granello che accelera e perverte il meccanismo. Può essere il gusto dell'azzardo o una vena di malvagità gratuita, un'infatuazionne amorosa o la seduzione dell'arte, il piacere del pettegolezzo o semplicemente il capriccio del caso.Insomma, basta un nulla ed ecco che il gioco dei rapporti tra le persone diventa atroce, perverso, assurdo. Una trappola. E' a questo punto che Dahl interviene con le sue mosse a sorpresa, degne di un acrobata che sta perdendo l'equilibrio o di un Gran Maestro sotto scacco: con un ultimo geniale e imprevedibile guizzo, libera i suoi personaggi e i suoi lettori, lasciando esplodere una risata crudele. Il riso allevia l'angoscia e suggerisce che l'orrore sia rimediabile: ma quella crudeltà ci ricorda, al contrario, che la normalità resta sempre una corazza fragilissima.
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