Un dio dell'impudenza
Se gli dei continuano a vivere dissimulati in mezzo a noi, allora è possibile incontrarli. E' proprio quello che accade a Helga nella baia di Santorini: i suoi occhi chiari vedono il divino Ermes finalmente libero dopo 2187 anni di prigionia.A richimare tra i mortali il dio della comunicazione diretta, dei commercianti, dei ladri e dei baci rubati, è dunque la fantasia di una giovane donna, e forse un bisogno più diffuso e profondo. Naturalmente il messaggero alato si innamora della sua liberatrice e la insegue in mille avventure, assumendo le forme più diverse. In questa passione il suo rivale è Efesto, il dio-fabbro signore della tecnologia che ormai governa il pianeta, alleato delle divinità germaniche che come lui amano l'incudine e martello.La lotta coinvolge uno Zeus pensionato che gioca a golf e un Apollo poeta e Ade, e poi vari demoni e spiriti dei luoghi, per culminare in una emozionante partita a poker che mette in pericolo l'intera umanità. Per Ermes si tratta di recuperare alla divinità l'impudenza, antica virtù ermetica, ora degradata in volgare cinismo. Nadolny prende in prestito da Ermes una fantasia alata e leggera, per intrecciare con ritmo spigliato romanzo e mitologia. Questa scintillante e divertita meditazione sulla società contemporanea, tra mille invenzioni e sorprese, ci racconta come i destini degli uomini - anche in un'epoca come la nostra - possano incrociare gli antichi dei.
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