Verbale
Non da ieri il nome di Michele Ranchetti si inscrive nel ristretto novero dei protagonisti della nostra poesia: in ciò confortato, come sappiamo, da un'autorità di pensatore e di studioso di raro peso, che fa tutt'uno con la sua opera creativa e ne suggella la forte, inconfondibile impronta. Erede elettivo di quella grande tradizione mistica, egli ci consegna oggi in questo spoglio e impietoso "Verbale" il rendiconto di una nuova tappa verso quella sua laica "noche oscura" dove principio e fine s'incontrano e si confondono, in un reciproco scambio di ruoli e di identità e a dispetto di ogni tentazione consolatoria.