Sotto specie umana

Sotto specie umana

Un 'noviziato incessante' è quello che d'immediato fronteggia il lettore nelle frasi e nei versi attribuiti a Lorenzo Malagugini, ma articolati e mossi da 'un discorso' che è 'voce della molteplicità'. In richiamo alla serrata interrogazione sui 'fondamenti' dei suoi ultimi volumi, con "Sotto specie umana" di Mario Luzi ha scritto un libro che si apparenta ai "De rerum natura" della classicità ma esprime un nuovo e sorprendente anelito che incrocia la parola poetica e umana nell'essenziale dell'evento e nel 'mondo'.Non è un caso, tra l'altro, che il latino, strato linguistico profondo della poesia luziana, qui più volte trapeli nella sua attitudine di lingua del sacro e si trapunti ai ritmi eccitati della litania e del canto, che svariano dalle epifanie alle incessanti domande. Le varie contrade umane, il paesaggio, le stagioni, gli eventi atmosferici, gli umani, il minimo suono di una nota, gli attimi di pensiero, le ossa, insomma la natura nel suo vario concerto è qui chiamata a manifestare la sua peculiare essenza e ad invadere e travalicare l'io che è 'ingombro' all'uomo. E' un 'pieno invaso di mondo' che continuamente 'flagra' nel suo codice di magnificienza, stupore e grazia. Per quanto la 'cruenta storia' umana sia 'tenebra' e 'penuria' e la consumanzione e il nulla risaltino nel codice universo, è una preghiera, infine, dalle foci alla sorgente che qui sgorga e oltrepassa il destino umano:"Mondo / che in molte guise / ma sempre in te stesso ti trasformi / m'hai fatto e mi disfai / e nella tua continuità mi annienti / così solo mi esalti. Com'è sia". Stefano Verdino
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