La certosa di Parma
Ambientate in un un'Italia ottocentesca in parte fantastica, in parte reale, le avventure di Fabrizio del Dongo si snodano in una serie di incontri e peripezie al termine dei quali si trova il luogo del silenzio, lo spazio simbolico dell'isolamento e della rinuncia: la Certosa di Parma. Il giovane Fabrizio del Dongo sogna la gloria e l'amore. Dopo Waterloo, smaltita l'infatuazione per Napoleone, si rifugia a Parma presso una zia, la duchessa di Sanseverina, che lo ama di un sentimento non del tutto innocente e gli rivela le ipocrisie della politica e le astuzie del cortigiano. Inviso alla corte dispotica e oscurantista che governa la città , l'indomito Fabrizio abbraccia la carriera ecclesiastica senza abbandonare quella di libertino e senza rinunciare alla ricerca della felicità , trascinato in un vortice di avventure – tradimenti, veleni, condanne, evasioni – che si placherà alla fine nel silenzio della certosa, dopo aver scoperto e perduto con Clelia l'amore vero. «Il più bel romanzo del mondo», come lo definiva Calvino, fu dettato da Stendhal nel 1838 in soli 52 giorni. È l'opera della maturità che riassume, attraverso quelle del protagonista, passioni e nostalgie dell'autore: il mito dell'Italia, gli ardenti e illusori entusiasmi della giovinezza, la sconfitta delle aspirazioni nel confronto con la realtà gretta e ottusa.