Dopo Babele. Aspetti del linguaggio e della traduzione
"Dopo Babele", oltre a tracciare una poetica generale della traduzione, si interroga sulla natura stessa del linguaggio, e sull’impossibilità delle teorie darwiniane di render conto della molteplicità dei linguaggi umani; tenendo ben presente che a guidarci e illuminarci può essere soprattutto la sensibilità di poeti e romanzieri. "Dopo Babele", pubblicato nel 1975 (la prima traduzione italiana è del 1984), è ormai diventato un classico. Il saggio di George Steiner ha aperto la strada a un nuovo campo di discussione: ha costituito infatti il primo tentativo di situare la traduzione al cuore della comunicazione umana, e di esaminare come le costrizioni alle quali è sottoposta richieda un’indagine filosofica sulla consapevolezza e sul significato del significare. Steiner constata che la traduzione è formalmente e praticamente implicita in ogni atto della comunicazione: «capire» significa sempre «decifrare», anche quando la comunicazione avviene all’interno della stessa lingua.
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