Il ritorno dell'economia della depressione e la crisi del 2008
Nel 1999 Paul Krugman aveva raccontato le crisi che hanno devastato diverse economie in Asia e in America Latina, lanciando un terribile monito: può accadere anche da noi, e possiamo andare incontro a una nuova Grande Depressione. Così come i batteri diventano resistenti agli antibiotici, anche la moderna finanza è diventata immune ai rimedi escogitati dopo la crisi del '29. I primi anni del nuovo millennio, con il boom di Wall Street e il trionfo della finanza allegra, sembravano smentire questa previsione. Poi è arrivato il "grande crac" del settembre 2008, e nelle stesse settimane Paul Krugman ha vinto il Premio Nobel per l'Economia. In questa nuova edizione del "Ritorno dell'economia della depressione", ampiamente rivista e aggiornata, Paul Krugman ci fa capire come la "deregulation" e le dinamiche di un sistema finanziario svincolato da ogni controllo abbiano prodotto la peggiore crisi dagli anni Trenta a oggi. E ci illustra le misure che bisogna prendere perché fenomeni del genere non si ripetano. Lo stile è quello a cui ci ha abituato l'economista americano: lucido, informato, chiaro, brillante. La sua riflessione, sempre acuta e penetrante, a volte anticonformista (e dunque vista con sospetto dall'establishment), è quella di un pensatore geniale e polemico.
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