La caduta dei comunismi
Dalla presa di Saigon, che nel 1975 ha segnato l'apogeo del blocco comunista, all'implosione dell'Urss è passato appena un quindicennio. Probabilmente mai nella storia il crollo di un impero è stato così rapido e improvviso. Con quell'impero è caduto anche il comunismo: è stata una svolta di enorme rilievo storico e strutturale. Nessuna delle grandi questioni dell'età contemporanea ha potuto restare indenne in seguito al crollo dei sistemi e delle economie di tipo sovietico. Tutto è stato messo in discussione: i rapporti internazionali, i tragitti dell'emancipazione sociale e dello sviluppo economico, il destino di ciò che è stato definito "capitalismo" e di ciò che è stato definito "socialismo".Oggi è l'intera storia contemporanea che va ripensata: nelle sue periodizzazioni, nei suoi idoli ideologici, nei suoi luoghi comuni. Nel ripercorrere questi ultimi vent'anni - ma con ampi squarci che seguono l'evoluzione del termine "Comunismo" dal '500 a oggi- "La caduta dei comunismi" affronta questi nodi epocali. Tenendo presente che forse sta per tramontare la scintillante stagione di Erodoto, quella che ha privilegiato la curiosità, l'erudizione, l'insolito; e che forse sta per tornare la più severa e drammatica stagione di Tucidide, segnata dalla necessità di capire più che di accumulare, dal bisogno di leggere i problemi del passato alla luce di un presente carico di inquietudini più che di speranze.