L'Abbazia degli Incubi
"L'Abbazia degli incubi", qui riproposta nella felice traduzione di Attilio Bertolucci, venne scritto nel 1818, in pieni saturnali romantici, con intenti di piena parodia nei confronti di Coleridge, Byron e, sopratutto Shelley, che di Peacock era amico e pare l'abbia apprezzata. Nella narrazione si affida alle forme del dialogo e della conversazione, ricollegandosi alla tradizione dei dialoghi filosofici ed eredità settecentesca.
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