Il nipote di Rameau-Jacques il fatalista e il suo padrone

Il nipote di Rameau-Jacques il fatalista e il suo padrone

"Jacques il fatalista e il suo padrone", comparso a puntate sulla "Correspondance littéraire" di Grimm tra il 1778 ed il 1780, è il capolavoro narrativo di Diderot. Se, per l'esplicito proposito di discutere i fondamenti di un'etica materialista, atea e determinista, si tratta di un tipico "roman philosophique", Jacques è tuttavia inclassificabile in un genere definito per lo stupefacente virtuosismo con il quale Diderot sperimenta tutte le tecniche narrative volte a creare l'illusione romanzesca. Proprio per questo, nonostante l'apprezzamento di Goethe, F. Schlegel e Stendhal, restò a lungo sottovalutato dalla critica ottocentesca, che lo giudicava troppo intelligente, ma povero di poesia. Negli ultimi decenni, viceversa, in concomitanza della riscoperta novecentesca di Diderot, ma anche del rinnovato interesse (strutturalista e post - strutturalista) per la letterarietà, questo romanzo che esplora i confini della rappresentazione letteraria si è imposto agli studiosi come uno degli esiti più alti della cultura illuministica europea.
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