Favole di Natale
Sacro e profano, tradizione cristiana e suggestioni pagane si intrecciano in questi racconti, dove si narra la storia del grande albero di Natale della principessa Labanoff nella «santa Russia cieca e selvaggia», il viaggio dei Magi verso la capanna del bambino Gesù, la favola classica di Borea e del principe che cerca una sposa «sangue e latte», e la leggenda di San Làimo, prima navigatore e corsaro, poi profeta del dio nato da una vergine che ha rivelato agli uomini la legge dell'amore. Tratte da Parabole e novelle, antologia pubblicata nel 1916, le Favole di Natale sono tra le prose meno note ma non meno preziose di Gabriele D'Annunzio. Con grande libertà inventiva ed espressiva, l'autore attinge al folklore e al patrimonio di racconti popolari di un Abruzzo «di santi, madonne e sirene», ma anche ai miti del mondo antico e alle leggende medievali per condurre il lettore nei meravigliosi territori del fantastico e immergerlo nel tempo sospeso e incantato della fiaba.