Le ventisette sveglie di Atena Ferraris
Mi chiamo Atena Ferraris e mi sa che non sono come gli altri, inutile girarci intorno. Mia madre mi ha sempre detto che siamo tutti diversi, e quindi è come se fossimo tutti uguali. Sarà… non ne sono convinta, ma mi fido di lei. Sta di fatto che ho trent’anni, vesto fuori moda, odio le sorprese e ho ben ventisette sveglie ogni giorno per ricordarmi di lavorare, di mangiare, di andare a letto, di smettere di pensare. Ah, e faccio troppe domande, dicono. Perché per me è essenziale che ogni cosa abbia una spiegazione. Per questo dirigo una rivista online di enigmistica dove ogni gioco, rebus o anagramma ha una soluzione univoca: mi fa sentire al sicuro. Ora, però, è successo qualcosa che ha scombinato le carte. Tutta colpa di quella scheggia impazzita del mio fratello gemello. Febo è uno scrittore in crisi e, per ritrovare l’ispirazione, si caccia nei guai più assurdi. Per esempio, si è appena iscritto a una scuola di magia. Sembrerebbe una cosa innocua, se non fosse che, fra giochi di prestigio e illusioni, è inciampato in un mistero vero, di quelli che scottano. Mi ha supplicata di aiutarlo, dice che ha bisogno della mia capacità di vedere particolari che gli altri non notano... Che faccia tosta. E così eccomi costretta a uscire di casa, a conoscere persone nuove e a cercare di mimetizzarmi fra la gente. Impensabile. Ma forse è quello che ci vuole: forse è arrivato il momento di vedere se mia madre aveva ragione, quando diceva che essere unici non deve per forza essere strano. Il nuovo progetto di un’autrice da mezzo milione di copie vendute, opzionato dalla più importante casa di produzione cinematografica italiana prima ancora della pubblicazione.
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