Il signore di Stechlin
Pubblicato postumo nel 1898, "Il signore di Stechlin" racconta gli ultimi anni di Dubslav von Stechlin, nobiluomo di campagna che vive nell'antica dimora padronale nella marca del Brandeburgo. Qui, tra cene di magro, lunghe conversazioni serali con il pastore progressista Lorenzen, visite ai nobili dei dintorni, coltiva gli ideali e i costumi della aristocrazia terriera prussiana, conscio che essi sono destinati a scomparire per sempre con lui, soppiantati dai valori della Germania borghese e mercantile. Conservatore per tradizione, ma curioso del nuovo che avanza, il protagonista è un vecchio affabile e leale nel quale il distacco e l'ironia nascono da una sapienza che non ha nulla di senile e dalla consapevolezza del fondo tragico della vita. Non c'è trama né intreccio in quest'opera matura espressione di una poetica “in levare”: tutto è conversazione, dialogo in cui i caratteri si palesano, e con essi e attraverso di essi la Storia. All'uscita del libro i recensori riconobbero nel vecchio Dubslav il ritratto morale e intellettuale di Fontane, nel romanzo il suo testamento spirituale e il presagio del tramonto della vecchia Europa.