Uno sporco lavoro. La calda estate del giovane Bacci Pagano
Basta una parola, a Bacci Pagano, per riconoscere Maria, anche se non la vede da trent'anni. Basta un attimo per essere catapultato ai tempi della sua prima indagine, a metà degli anni Ottanta. Dopo un lustro passato in prigione a scontare una pena ingiusta e tre anni in giro per il mondo, Bacci ha deciso di mettere a frutto il proprio intuito infallibile lavorando come investigatore privato. Ironia della sorte, il primo caso lo trova a pochi chilometri da casa, in una splendida villa della Riviera di Levante. Deve proteggere la famiglia dell'ingegner Silvano Rissi, un manager dell'industria di stato. L'atmosfera è tutt'altro che serena: i rapporti tra Rissi e l'affascinante moglie Adriana sono tesi e, nella rada prospiciente la spiaggia privata della residenza, si staglia la sagoma di una lussuosa quanto misteriosa imbarcazione. Al fiuto di Bacci non sfugge che c'è qualcosa di strano, anche se è distratto dal profumo inebriante della bella e giovane Maria, la baby-sitter del piccolo Daniele Rissi. Non ha prove, ma sente che dietro quel semplice incarico da guardaspalle c'è dell'altro. E quando subisce l'aggressione di un uomo armato e le attività a bordo del misterioso yacht si fanno sempre più frenetiche, Bacci ha la conferma che non può più fidarsi di nessuno. Quella che sembrava un'impresa facile e senza rischi trascina Bacci fra i loschi traffici di un'Italia che, dietro le luci sfavillanti del benessere economico, svela al mondo il suo animo corrotto e criminale.