Racconti raccontati due volte
Il mondo della Nuova Inghilterra, sospeso tra passato e presente, tra il ricordo di momenti storici emblematici e la cronaca minuta dei tempi moderni, è lo scenario mobile di queste storie crepuscolari, dalla tessitura esile e delicata, che attingono per lo più alle leggende locali esaltandone i risvolti oscuri e misteriosi.«La vita è noiosa come una storia raccontata due volte»: allude forse a questo passo del Re Giovanni di Shakespeare il titolo della raccolta di Hawthorne, o forse semplicemente al fatto che le novelle erano già apparse su riviste e poi in volume nel 1842. Il mondo della Nuova Inghilterra, sospeso tra passato e presente, tra il ricordo di momenti storici emblematici e la cronaca minuta dei tempi moderni, è lo scenario mobile di queste storie crepuscolari, dalla tessitura esile e delicata, che attingono per lo più alle leggende locali esaltandone i risvolti oscuri e misteriosi. Come Poe, Hawthorne si lascia sedurre da un universo notturno, vibrante di oscure presenze, gravido di incubi e fantasie, situato al confine tra reale e immaginario in cui esseri umani e fantasmi possono incontrarsi e perfino scambiarsi i ruoli. Fra vecchi puritani dalla fede incrollabile, figure mitiche della tradizione coloniale, spensierati e bizzarri vagabondi, spicca il sovversivo e metropolitano Wakefield, protagonista dell'omonimo racconto: un dimesso londinese anticipatore del Bartleby melvilliano che rinuncia ai sogni di gloria scegliendo la solitudine e il silenzio, personaggio in cerca d'autore che aspetta di essere raccontato.