Il monte e la senape. Meditazioni sul simbolo apostolico
"Forse non ce ne accorgiamo, ma ogni volta che confessiamo la fede durante la celebrazione dell'eucaristia iniziamo con "io": "Io credo...". Quello/a che crede sono proprio io, con la mia storia, i miei desideri, le mie fragilità e le mie passioni. In primo luogo, questo vuol dire che nella fede c'è spazio proprio per me - non per un'idea di me, ma per quello che realmente sono. In secondo luogo, questo vuol dire che senza di me la fede non ha voce, non ha volto. Infine, questo significa che il Signore è ben lieto che sia io a confessare la fede, che Egli non ha paura di quello che io sono, di come sono fatto/a; e che l'ultima cosa che gli verrebbe in mente è di pensare che le mie doti personali, come i miei limiti, possano essere qualcosa che nuoce all'Evangelo e alla fede. Non c'è credere, dunque, senza "io"". I vari capitoletti di commento agli articoli del Credo sono nati da una catechesi ai giovani in forma di lectio brevis: un tema del simbolo apostolico, un passo della Bibbia come riferimento ispirativo, una paginetta di commento, poi la possibilità di una breve condivisione. "Il venerdì sera in parrocchia, prima del ritrovo in altri lidi del gruppo, il tutto in mezz'ora scarsa...".