Fragili e perseveranti. La vita consacrata al tempo della precarietà
Senza vocazione in un mondo privo di destinazione, l'uomo contemporaneo sembra abbandonato alle proprie scelte e mosso da un disincantato e moderno desiderio di Dio, relegato nell'orizzonte di una sensibilità religiosa personalistica e privata, senza implicazioni di appartenenze religiose o morali concrete. Questa cultura del provvisorio, come l'ha definita papa Francesco, genera un'evidente difficoltà a perseverare in una scelta definitiva di vita consacrata. A partire dai dati statistici sugli abbandoni dei religiosi, lo studio si propone di comprenderne i possibili motivi psico-sociologici. L'autore cerca inoltre di individuare i caratteri propri - delineati dal magistero post-conciliare - della perseveranza dei consacrati e di tracciare un percorso in grado di avviare una "teologia della perseveranza" in dialogo con la cultura di oggi. L'intento è coniugare le fondamenta della tradizione cristiana con alcuni contributi della teologia contemporanea in grado di fondare ancora una scelta che sia "per sempre".