Verso Medjugorje. La risposta a una «chiamata»
Chi si reca a Medjugorje sente la necessità di comunicare agli altri l'esperienza vissuta, segnata soprattutto dalla serenità interiore. L'autore del volume non si è trovato a Medjugorje spinto dall'esigenza di una speciale ricerca o dalla curiosità, ha semplicemente accolto l'invito insolito di una collega che ormai quasi non ricordava più. Ne è scaturita un'esperienza di grazia che si è rivelata sorprendente: la vacanza si è trasformata in un tempo di conversione, non voluto, non programmato, non previsto, tutto affidato all'insondabilità dei progetti divini. Le esperienze e gli eventi descritti nel libellus declinano i passaggi intimi di una conversione ricevuta come sorpresa, coltivata come curiosità e ricerca del vero. "Alla fine - scrive l'autore -, il racconto di come sia giunto alla fede non vuole essere altro che la dimostrazione di come si possa cambiare in meglio la vita, di come si possa giungere alla serenità del cuore. Per questo, benedico chi mi ha invitato a Medjugorje la prima volta, per i copiosi frutti spirituali che quel pellegrinaggio ha procurato alla mia esistenza e per la scoperta di un autentico senso della vita che, prima, non avevo avuto la sorte di gustare".