Vino nuovo in otri nuovi. Omelie per un tempo nuovo Anno A
L’omelia da tempo è in crisi. È una crisi che ci parla dello stato attuale della Chiesa cattolica, specialmente tra i giovani e le donne. Molti vedono la comunità cristiana come se fosse “un mondo a parte”. Basti pensare al linguaggio, un linguaggio che appare ormai muto, spesso incapace di connettersi con le attese più profonde dell’uomo e della donna contemporanei, che cercano, seppure a tentoni, un nuovo modo di comunicare. Un cristianesimo così è destinato a morire. Il Vangelo, nella sua ispirazione di fondo, nel suo essere parola profetica, ha le potenzialità per entrare in sintonia con le attese umane, anche quelle più nascoste. Ma spesso viene ingabbiato e assimilato dentro a preoccupazioni culturali, tentazioni clericali e incrostazioni di potere, senza farsi carico della storia comune. Una “Chiesa in uscita missionaria”, come chiede papa Francesco, dovrebbe prendere sul serio questa situazione. E dovrebbe farlo senza tentennamenti e resistenze, dando spazio al Vangelo incarnato nella storia più che a se stessa. Una Chiesa che si mette in cammino sinodale, aperta allo Spirito. Questo libro di omelie, come i due precedenti, cerca di farsi carico di questa fatica. E ciò nella fiducia che anche nel nostro tempo, in questo cambiamento d’epoca che stiamo vivendo, molti che stanno sulla soglia vivono forte il desiderio di incontrare il volto di Dio che Gesù ci ha svelato, il volto di un Dio liberante. Queste omelie sono state pensate e scritte nella fiducia che il Vangelo, anche nel mondo della post-modernità, possa continuare a sorprenderci. A sorprendere chi sta sulla soglia e non chiude la porta verso un mondo inedito.