Voi, luce del mondo... la vita morale dei cristiani. Dio fra gli uomini
"Abituati come siamo a percepire la vita morale come una ricerca della perfezione che dà la felicità, dimentichiamo sovente l'altro versante che le è connesso come il mezzo lo è al fine. Quello di permettere a Dio di prendere volto, di divenire carne nel e per il mondo" (dalla Presentazione). La portata evangelizzatrice dell'agire umano è sottolineata da Gesù stesso, quando comanda agli apostoli di essere una cosa sola "perché il mondo creda" (Gv 17,21). I vari capitoli del libro si srotolano attorno a questa idea centrale del lasciare che Gesù discenda sempre più profondamente nel tessuto del mondo e, attraverso gli uomini, si mostri secondo i molteplici aspetti del suo volto. In chiusura l'autore affronta la questione della possibile alternativa tra una morale saldamente fondata in Cristo e una morale che ne attutisca il messaggio per proporsi a tutti e divenire universalmente valida. Egli si schiera con forza tra coloro i quali ritengono che rinunciare al Cristo totale per evitare il particolare e aver accesso all'universale è in sé contraddittorio: l'uomo non è mai così globale come quando è finalizzato nel senso forte del termine.
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