L'Apocalisse meditata e pregata
All'inizio dell'Apocalisse, Giovanni formula una beatitudine: "Beato chi legge e beati coloro che ascoltano le parole di questa profezia e mettono in pratica le cose che vi sono scritte". L'autore ha accolto tale invito, scoprendo la straordinaria ricchezza dell'Apocalisse, che ha approfondito per motivi di studio e di apostolato. L'impegno è maturato in meditazione su Cristo e sulla Chiesa. Dalla ricca cristologia che il libro propone è, poi, sgorgata spontanea la preghiera. Infine, le situazioni concrete e dolorose che l'Apocalisse richiama hanno spinto l'autore ad allargare lo sguardo sulla vita della Chiesa di tutti i tempi.
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