Il caffè della pazza gioia
A quarantanove anni, Agneta ha tutto ciò che si può desiderare dalla vita: una bella casa, i figli ormai grandi che vivono fuori, un lavoro stabile e Magnus, un marito serio e affidabile. Peccato che niente corrisponda davvero ai suoi sogni e che nessuno sembri capirla davvero, come se parlasse una lingua incomprensibile. Magnus, poi, non ha mai tempo per lei, dato che deve prima dedicarsi al ciclismo, al nuoto, al birdwatching, a seguire un'alimentazione sana e noiosa. In questa esistenza composta, Agneta ha imparato a fare benissimo un'unica cosa: adeguarsi ai dettami degli altri fino a diventare invisibile. E anche a sorseggiare vino di nascosto, mentre guarda compulsivamente programmi televisivi sulla ristrutturazione di vecchi casali francesi. Non sa ancora che la sua esistenza sta per essere stravolta per sempre. Quando per puro caso le cade l'occhio sul bizzarro annuncio di un giornale, qualcosa dentro di lei si risveglia: uno sconosciuto che si definisce “ragazzo cresciuto” cerca aiuto in casa per cucinare e fare le pulizie. Unico requisito, parlare svedese. Ma c'è un piccolo particolare: il luogo di lavoro è in un paesino sperduto nel cuore della Provenza.
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