Il bosco di Bruno
Una storia che racconta quanto contino per crescere il coraggio, l'amicizia e il rispetto.Il mio respiro affannato riecheggiava nella baracca mentre percepivo forte la presenza di quell'essere mostruoso che studiava a sua volta i miei movimenti. Dovevo fare qualcosa, prima di finire sbranato. Presi il fagotto e, a tentoni, afferrai la prima cosa che mi capità tra le mani. Soppesai la consistenza rotonda e liscia di una mela. Gliela lanciai contro. «Vai via, brutta bestiaccia!»Primi mesi del 1945. Bruno è il più piccolo di una grande famiglia. Rimasto orfano, vive nella fattoria con zia Sonia, zio Amilcare e numerosi altri parenti che si affacendano tra il pollaio, la stalla e il fienile. Il presidio fascista controlla il villaggio e quando zio Amilcare si ammala gravemente non c'è speranza che gli concedano la cura: il fratello grande di Bruno, Enzo, si è unito ai ribelli, perciò la loro famiglia non è vista di buon occhio. Una mattina, una pattuglia di militari irrompe nella fattoria. Zia Sonia riesce a far fuggire Bruno, lo trascina in montagna e lo nasconde in una legnaia abbandonata. Rimasto solo nel bosco, Bruno si trova ad affrontare tutte le sue paure. Proprio la prima difficile notte viene svegliato di soprassalto da un rumore inquietante. Nel buio sente aggirarsi una creatura misteriosa, di cui trova le tracce allo spuntare del sole. Chi è questo essere mostruoso? E cosa vuole da lui?