Il pesce elettrico
Tre giornalisti, Stefano, Alfredo e Barbara, davanti al mare della Turchia meridionale, all'inizio degli anni '90. È agosto e sono venuti a prendere Pietro, inviato speciale del loro quotidiano, rimesso in libertà dopo cinque anni nella cella di un ospedale psichiatrico, dove era stato rinchiuso con l'accusa di avere fiancheggiato il Pkk, organizzazione paramilitare curda. Cinque anni durante i quali Pietro non ha mai dato notizie di sé e che hanno creato, attorno alla sua figura, un alone di mistero. Ma perché proprio Stefano, Alfredo e Barbara sono andati a prenderlo? E chi stanno davvero cercando? l'amico d'infanzia? Il grande reporter? O l'uomo mai amato? Nel cuore del Kurdistan - la più grande nazione del mondo senza Stato, smembrata da governi che l'assediano con i loro corpi speciali e le loro polizie segrete - i tre protagonisti iniziano a intravedere il drammatico puzzle della seconda vita di Pietro. Un enigma da decifrare e al contempo una pista che si dipana tra paesaggi sconosciuti, anche interiori. Vi prendono posto infiniti dettagli e folgoranti ricordi: un piccolo pesce e una brocca di vetro, un venditore di tappeti che ha studiato Jung, una donna che nasconde il passato dietro il chador. Un pastore che sogna deserti mai visti. Pagine illuminate dall'aria bianca dell'Egeo, dai bagliori dei fuochi notturni, dai profumi del mare, dei cibi e della vegetazione, che trasformano i sentimenti in energia vitale e passione civile, sullo sfondo della guerra dimenticata che anticipò l'odierno, drammatico conflitto tra il popolo curdo e la Turchia, anche fuori dai suoi confini.
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