Leonardo e la matematica
Con acume e freschezza Leonardo sfidò la cultura e l'arte del suo tempo, lasciando a distanza di mezzo millennio un'impronta indelebile del suo genio. «Credo che Leonardo si fosse reso conto in maniera molto lucida che la matematica era un linguaggio, e che poteva aiutarlo a capire non solo il mondo, ma come gli uomini vedono il mondo» – Marco Malvaldi Secondo Freud, Leonardo «si svegliò troppo presto dalle tenebre mentre gli altri uomini dormivano ancora». Questo libro dimostra l'interesse che il genio di Vinci ebbe per la matematica, disciplina che tra il XV e il XVI secolo stava vivendo un'importante stagione della propria storia, ma si occupa anche del Leonardo artista, anatomista, ingegnere, poeta, sognatore, fisico, astronomo... perché se complessa è in genere la mente umana, assai più lo è quella di questo uomo. Dopo un'ampia sezione dedicata alla matematica dei tempi di Leonardo, con particolare attenzione all'algebra, alla geometria e all'aritmetica, si entra nel cuore dell'argomento sulla base dei codici leonardeschi. Si susseguono così le ricerche sulla sezione aurea, le costruzioni "con riga e compasso", la quadratura delle lunule e gli usi del metodo della "falsa posizione", e ancora i poliedri realizzati per il trattato «De divina proportione» di Luca Pacioli e alcuni studi sulle tassellature. Con acume e freschezza Leonardo sfida la cultura e l'arte del suo tempo, lasciando a distanza di mezzo millennio un'impronta indelebile del suo genio.