Fabrizio De André in concerto
Fabrizio De André in concerto, accompagnato dalle sue parole in scena e fuori. Con i ricordi di (in ordine di apparizione) Paolo Minetti, Marzia Ubaldi, Vittorio e Giulia Centanaro, Don Carlo Scaciga, Jemima Zeller, Gigi Speroni, Michelangelo La Bionda, Giorgio Usai, Pino Masi, Alberto Mompellio, Roberto Colombo, Franz Di Cioccio, Franco Mussida, Pier Michelatti, Mauro Pagani, Vittorio Nevano, Giorgio Cordini, Ellade Bandini, Mark Harris, Piero Milesi, Luisa Corna, Pacifico. Con una appendice curiosa e intrusiva sulla storia mai raccontata di Caro amore e La canzone di Marinella. Questo libro è una rivelazione. Con passione, puntiglio, tenacia, passando per non poche difficoltà, gli autori hanno compiuto una rara indagine sul Fabrizio De André in scena, partendo dalla sua proverbiale “paura del palcoscenico” per disegnare l’affresco esteso delle sue otto tournées e delle avventure buffe, strane, belle accadute in venti e più anni. Si parte dalla contestata esibizione alla Bussola del 1975 e dai primi concerti “militanti”, si passa alle scandalose nozze fra rock e canzone con la PFM e si approda a Creuza de mä e agli spettacoli sempre più sofisticati con la musica di Le nuvole e Anime salve; fino all’ultima volta che Fabrizio scese da un palco, quel 24 agosto del 1998 a Saint-Vincent. Una ricerca puntigliosa e appassionata, basata sui resoconti “in diretta” dei media dell’epoca e sulle memorie di musicisti che hanno accompagnato Faber in scena e di molti che lo hanno incontrato, conosciuto, frequentato. Intervistati apposta per questo libro, offrono informazioni spesso inedite che rivelano sfaccettature sorprendenti dell’uomo e dell’artista. Un tesoro ricchissimo: date, scalette, storie, aneddoti, locandine, rare memorabilia. E soprattutto lui, Fabrizio, con i suoi lucidi ragionamenti sul fare musica, con i suoi slanci e le sue paure, e quella volta che fece pipì sulla moglie impellicciata di un sindaco, e quell’altra che tentò di svignarsela prima di un concerto e fu letteralmente acciuffato dai suoi musicisti e buttato sul palco, all’ultimo minuto, con il cappotto ancora indosso.