Io Nichi Moretti
Tra carneficine all'Ikea e costanti minacce di morte, Nichi Moretti è il protagonista più irresistibile, tenero e sgangherato della narrativa contemporanea, a metà tra il Grande Lebowski e l'ispettore Coliandro. E se la normalità in certi casi può essere rappresentata da una famiglia serena, un esame da avvocato superato e una donna bella e romantica che ti riempie di attenzioni, talvolta il Nirvana può assumere le forme di un trio di criminalesse fighissime che ti minacciano e ti sparano addosso. Almeno a me, pareva così. Mollato dalla ragazza e circondato da amici tutt'altro che raccomandabili, Nichi Moretti, neo-dottore in legge di Prato, è in attesa di fare il suo ingresso ufficiale nell'albo. Tra un rimorchio finito male, droghe leggere e antidepressivi, coltiva con costanza il suo passatempo preferito: vendicarsi della ex, disturbando le sedute di gruppo tenute dal nuovo compagno di lei, lo psicoterapeuta Luca Ponti. L'annuncio di aver finalmente passato l'esame scritto (solo al quinto tentativo!) arriva come un fulmine a ciel sereno e lo obbliga a fare i conti col futuro. Diciamocelo: le possibilità di passare l'orale sono pressoché nulle, a meno che... qualcuno non lo costringa a studiare e a mettere la testa a posto, almeno per un po'. Basta perdere tempo dietro a donne che non lo meritano! Il suo amico Lorenzo questo lo ha capito meglio di chiunque altro e prende subito in mano la situazione, anche se non sempre nel migliore dei modi. Tradito dal suo migliore amico, pestato a sangue dai pazienti del gruppo, per Nichi tutto sembra andare per il peggio, e invece... una rapina alle poste a opera di tre neo-naziste (tanto invasate quanto sexy) ribalta tutto. Nichi sviluppa un'istantanea sindrome di Stoccolma che gli rende assai allettante la prospettiva di fare da ostaggio alle tre giunoniche criminalesse.
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