Un uomo in fiamme
Un romanzo brillante e commovente sulla straordinaria vita quotidiana dei pompieri, eroi operai per cui un giorno senza rischio è un giorno non vissuto. Al di là del bene e del male davanti al pericolo siamo quello che siamo. Roberto Franzini sta scontando gli ultimi anni della sua giovinezza in bilico tra autoironia e autocommiserazione nell’umido cuore del Triangolo industriale di Busalla. Pompiere quasi quarantenne, perennemente ironico e dolente, passa le sue serate tra il Circolo Barcollo da Ponassi e il letto di qualche Boccadirosa dei dintorni. L’aspetto stropicciato e l’anima in pezzi dell’eroe riluttante schiavo di troppe debolezze che non sa né affrontare né ammettere, è un Bruce Willis in L’ultimo boyscout. Ma con più capelli. Cresciuto a Sampierdarena tra il cimitero della Castagna e la cittadella di container sotto la Lanterna del porto di Genova all’ombra di un fratello maggiore che ne era il perfetto erede, da bambino Roby era il piccolo di casa, introspettivo e ipersensibile all’affannata ricerca dell’approvazione del padre, leggendario caposquadra eroe del rogo della Iplom dal passato difficile. Ribelle. Contorto. Intransigente. Roberto Franzini è un uomo pieno di fantasmi da scacciare. Suo malgrado, tra un gatto da salvare e una sbronza, goliardie coi colleghi e complicate emergenze cittadine, nel piccolo distaccamento genovese la squadra del turno C si prende cura di lui: il perennemente quasi divorziato Max che lo porta al lavoro puntuale, l’esilarante Soletta che gli dà continue lezioni di libertà, il caposquadra Braga che gli copre le spalle a suon di mugugni. E poi Baldo, il Jack Russell da macerie che lo tiene (quanto può) lontano dalla bottiglia, regalo di Anja, la pompiera più in gamba del Nord Italia che ha un inspiegabile debole per quest’uomo sempre in prima fila nel salvare gli altri, ma tragicamente incapace di salvare se stesso. Nel pericolo siamo quello che siamo. E per affrontarlo Roberto Franzini dovrà fare i conti con la Balena Bianca del suo passato, ritrovare se stesso nel confronto con la lezione più importante della sua famiglia di pompieri: c’è chi esce da Alamo coi piedi davanti. E chi si traveste da messicano. Davanti al fragoroso silenzio di un gigantesco terremoto, Roberto scoprirà la differenza fra vivere e sopravvivere liberandosi di maschere e paure affrontando con coraggio le grandi tragedie che la vita ci impone.
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