Donne dagli occhi grandi
"La zia Leonor aveva l'ombelico più bello che si fosse mai visto. Un piccolo punto affondato proprio al centro del ventre piattissimo. Aveva la schiena lentigginosa e le natiche rotonde e sode come le brocche da cui beveva da piccola".La malattia di una bambina, l'incombere della morte, il vuoto, l'impotenza della scienza, spingono una madre a narrare, come nelle antiche fiabe orientali, le vicende delle sue antenate nel tentativo di dare alla figlia una ragione di vita. Questo è l'espediente letterario che Angeles Mastretta escogita per dare libero sfogo a immaginazione e sensibilità nel rappresentare il lato intimo e nascosto di una società tradizionale dove donne esemplari, educate alla passività e al matrimonio, vivono e fantasticano nell'ombra delle loro case. Tutte le protagoniste di questi racconti sono colte per incanto in momenti cruciali della loro vita. Fotografate in quell'attimo fuggente, impercettibile, in cui interi destini vengono decisi per sempre. Con la semplicità e l'eleganza di uno stile dolce e profondo, l'autrice crea un modo compiutamente 'femminile' le cui immagini e sensazioni crescono e si sedimentano come in un sogno nella mente del lettore.
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