Lettere al Califfo
In un angolo del grande impero ottomano, alla fine del Settecento, vegeta il Califfo Mahdi: potrà concludere la sua lunga vita soltanto nel momento in cui riuscirà a trovare un bambino, figlio illegittimo di un nipote, per farne il suo erede. Sulle tracce del piccolo, mezzo ebreo e mezzo musulmano, il Califfo invia il più fedele amico, Hallaj, che dopo lunghe e faticose ricerche scoverà in Egitto Joachim, un ragazzino storpio e denutrito. La repentina morte di Hallaj lascia Joachim solo, nel ghetto del Cairo, con due borse piene d'oro e alcune lettere per il Califfo. Gli verranno in aiuto due giovani ebrei colti e intraprendenti, Ja'aqob Ménasce e Yaqoub Cattawi. Mecenati generosi e abili imprenditori, osservanti ma aperti all'Islam e all'Europa, i due amici fondono i loro destini con quello di Joachim in una vera e propria dinastia, la cui storia si snoderà fra Il Cairo e Alessandria d'Egitto, la corte viennese e la steppa russa, Parigi e Roma, dall'inizio dell'800 fino a metà '900. I numerosi figli e nipoti dei Ménasce-Cattawi portano per il mondo passioni d'amore e vocazioni religiose, lutti e ripudi, tradimenti e fedeltà alla cultura e alla fede dei padri. Nelle lettere al Califfo, che Joachim e i suoi discendenti scrivono per oltre cento anni a quell'ignoto e lontano personaggio, si tramanda la loro saga.
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