Io non brucio
La via della redenzione, dalla dannazione alla salvezza: ecco la chiave di lettura immediata del romanzo, che vede per protagonista un ragazzo sì eccezionale, ma in fondo molto vicino per atteggiamenti e passioni a tanti adolescenti d'oggi. Il modello sotteso, a cui rimandano richiami espliciti e non, è quello di un grande convertito, sant'Agostino. Non diversamente da lui, Piro ha rubato delle pere (per quanto metaforiche), ha grandi capacità oratorie, un figlio illegittimo in arrivo e, soprattutto, una madre devota che prega per la sua conversione. Ma Piro è anche un ragazzo del terzo millennio: le sue "confessioni" perciò, vengono affidate a un diario in rete, per quanto protetto da una password. Inoltre, come tanti suoi coetanei, Piro ha la passione per la musica rock e idolatra una band di alternative-metal i cui pezzi citerà costantemente, fino al paradosso estremo di estrapolare un notissimo brano del Vangelo da una loro canzone. La storia si rivela ricca di molti altri spunti: dalla spinosa applicazione di una legge etica, quella cattolica, in un mondo sempre più povero di spiritualità, alla consapevolezza della difficile penetrazione, da parte degli adulti, del complesso cosmo adolescenziale. Età di lettura: da 14 anni.