Botticelli. L'artista e le opere
La grazia fiabesca, lo stile elegante e il gusto per l'ornato dei capolavori botticelliani segnano profondamente la pittura del Quattrocento e con essa la storia dell'arte di tutti i tempi. La vicenda artistica del pittore si profila sullo scenario di una Firenze mercantile e umanista, raffinata e ricca, dominata dalla carismatica personalità di Lorenzo il Magnifico. Qui Botticelli crea le sue composizioni a tema religioso pervase di intensa spiritualità e le celeberrime allegorie mitologiche, suggestivi rebus figurativi e vere icone profane del Rinascimento. L'esordio da orafo e l'apprendistato presso la bottega di Filippo Lippi rappresentano tappe significative del percorso artistico di Botticelli, determinanti per la comprensione del suo più maturo linguaggio pittorico, ricco d'oro e di raffinati dettagli ornamentali. Le fattezze dei personaggi, ritratti con acuta sensibilità realistica, hanno il potere di rievocare l'atmosfera della corte medicea, i suoi protagonisti e gli eventi felici e tragici della loro esistenza, ma soprattutto le concezioni religiose e filosofiche che fecero della famiglia Medici un riferimento fondamentale per l'élite intellettuale. Mentre le immagini sacre prodotte per i ricchi committenti fiorentini suggeriscono la capacità del pittore di rispondere alle esigenze di una devozione privata colta e raffinata, gli affreschi vaticani della Cappella Sistina ne illustrano con l'erudizione teologica e la conoscenza dell'Antico l'abilità didascalica e illustrativa. La scelta dei soggetti, i sapienti accorgimenti compositivi e l'uso simbolico e personale dei dettagli iconografici fanno delle allegorie mitologiche botticelliane opere centrali della 'rinascita figurativa del paganesimo antico' e dell'artista un sensibile e accurato interprete dei temi cari a filosofi e letterati dell'entourage mediceo. Accenti carichi di patetico espressionismo appaiono negli ultimi capolavori di Botticelli segnati da un misticismo primitivo, fortemente marcato dalla predicazione di Girolamo Savonarola e dal mutato clima cittadino pervaso da crescenti e angosciose inquietudini religiose.
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