Storia e meteorologia dell'eruzione dell'Etna del 1669
L'eruzione dell'Etna del 1669 è uno dei fenomeni naturali più imponenti che colpisce la Sicilia del XVII secolo. Un inarrestabile fiume di lava scende dal versante sud-est del vulcano in direzione di Catania, terrorizzando la popolazione e divorando terreni coltivati e villaggi. Di fronte a questo spettacolo di distruzione la reazione è meditata ma rapida: si tenta la deviazione della colata. L'impresa è, però, ancora troppo grande per la sola forza dell'uomo. Finalmente il vulcano si acquieta. La dimensione dell'evento si incontra allora con gli echi della lezione galileana, condivisa in gran parte dal colto patriziato siciliano che si raduna nelle principali accademie di Messina e di Palermo dove si discutono e si verificano con metodo empirico i dati e i campioni raccolti durante le prime ascese successive all'eruzione. Con loro si trova Borelli: su richiesta della Royal Society di Londra e del cardinale Leopoldo de' Medici, egli stende in alcuni mesi una relazione dell'eruzione etnea di carattere descrittivo che, nel volgere di pochi capitoli, si trasforma nello studio fisico del fenomeno eruttivo e in uno dei primi fondamentali contributi scientifici alla nascita della vulcanologia.
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