L' essenziale di archeologia. Teoria, metodi, pratiche
Gli archeologi di solito guadagnano i titoli dei giornali quando trovano qualcosa di spettacolare: nel 2013, per esempio, la scoperta dello scheletro del re d’Inghilterra Riccardo III, sepolto in ciò che resta dell’ex chiesa di Greyfriars a Leicester e ora un parcheggio, destò sensazione. La maggior parte degli archeologi, tuttavia, dedica il proprio tempo a ricerche che raramente fanno notizia, ma che hanno un’importanza vitale per la conoscenza del passato. L’archeologia, infatti, spesso richiede ancora lo scavo scrupoloso di un sito antico. Oggi però gli archeologi possono disporre di nuove tecniche che talvolta consentono di evitarlo del tutto. I progressi nei metodi di analisi e di valutazione archeologica dei reperti comportano inoltre di poter giungere a conclusioni che sarebbero state impossibili fino a 15 o 20 anni fa. L’essenziale di archeologia offre una spiegazione autorevole, concisa e chiara delle moderne pratiche e metodologie archeologiche: dalle tradizionali pala e cazzuola alle immagini satellitari, dal telerilevamento basato sul laser LIDAR al georadar del terreno, fino all’uso della genetica. I progressi dell’archeologia moderna non riguardano tuttavia soltanto la tecnologia. Sono stati compiuti enormi passi in avanti anche nelle domande che gli archeologi si pongono, nelle ipotesi che formulano e nei modelli teorici che applicano alle evidenze archeologiche. Alcune questioni, che una precedente generazione di archeologi avrebbe forse considerato chiuse, sono state riaperte e sono qui trattate per trasmettere agli studenti la curiosità e l’entusiasmo per l’archeologia del XXI secolo
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