Pensieri sulla democrazia in Europa
«La democrazia è soprattutto un problema educativo, e il suo intero futuro è condizionato da tale questione.»Giuseppe Mazzini, nel corso del suo esilio londinese, pubblica sei articoli che vertono attorno alla democrazia, alle scuole di pensiero in cui si era articolato a quel tempo il movimento democratico europeo, ai diritti individuali dell'uomo. Scritti in inglese, e apparsi dall'agosto 1846 all'aprile 1847 sul «People's Journal», questi interventi, di cui in Italia era nota solo la rielaborazione del 1852, inseriscono a pieno titolo Mazzini nel dibattito europeo sulla democrazia, inscrivendo il suo nome tra i suoi protagonisti più illustri: Tocqueville, Blanc, Cabet, Proudhon. Gli ultimi due articoli del volume, in particolare, rispondono ai comunisti democratici – i Fraternal Democrats – che nel 1847 invitano a Londra il ventottenne Karl Marx, allora vicepresidente della sezione di Bruxelles, per ribattere alle accuse avanzate dai "progressisti" al comunismo e indicarne le nuove, possibili vie. Nell'originale e provocatoria introduzione, Salvo Mastellone collaziona il testo inglese di Mazzini e il testo tedesco del Manifesto, lasciandone emergere uno straordinario e sotterraneo contrappunto teorico. I Pensieri sulla democrazia in Europa costituiscono tuttora un testo vivo, cruciale e di sorprendente efficacia politica.
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