Crepuscolo degli idoli o come si filosofa con il martello
«Come? L'uomo è soltanto un errore di Dio? Oppure Dio è soltanto un errore dell'uomo?»«Questo scritto, che non arriva a 150 pagine, sereno e fatale nell'intonazione – un demone che ride – è, fra i libri, una vera eccezione: non c'è nulla di più sostanzioso, di più indipendente, di più rivoluzionario: di più cattivo. Se ci si vuole fare rapidamente un'idea del modo in cui erano capovolte tutte le cose, prima di me, si cominci da questo scritto.» Legato a L'Anticristo, tanto da poter essere considerato una sorta di preambolo o antefatto di sviluppo, Il crepuscolo degli idoli continua a trattare il concetto di costruzione ingannevole della realtà, la millenaria opera menzognera attraverso la quale il mondo "vero" è stato trasformato in mito, la vita naturale mistificata attraverso falsi ideali. Ciò, secondo Nietzsche, ha generato la cosiddetta "decadenza", la misura moderna di ogni manifestazione morale e intellettuale nella quale l'uomo vive e di cui si alimenta. Gli idoli sono dunque le vecchie verità cui gli uomini hanno creduto sinora, mentre il "crepuscolo" è l'avvicinarsi della loro fine. Con il suo gioco guerresco e teatrale Nietzsche si propone di aggirare, auscultare e rovesciare definitivamente tutti quegli "idoli" che accompagnano la nostra storia.