Decameron
"O costor non saranno dalla morte vinti o ella gli ucciderà lieti". Così i dieci giovani della brigata, "con le man piene o d'erbe odorifere o di fiori" appaiono a Giovanni Boccaccio sulla soglia della IX Giornata. Usciti da Firenze, dove trionfava la "mortifera pestilenza" del 1348, i protagonisti scelgono di "festevolmente viver" e di ritrovare se stessi attraverso la parola narrativa, la vita cortese, il piacere ottenuto "senza trapassare in alcuno atto il segno della ragione". Raggiunto lo scopo, essi torneranno alfine in città, immuni dall'artiglio della morte o, se vinti, tanto maturi e quasi regali da non dismettere fino all'ultimo l'abito di una perfetta letizia. Nel progetto di rinascita affidata al Decameron, la centralità della brigata consente di cogliere in diversa prospettiva tutti i racconti, di saggiare passo dopo passo il costituirsi progressivo di una "multifigurata vita del mondo", secondo le parole di W.B. Yeats, che restituisce al lettore "l'emozione della moltitudine" e la comprensione delle fondamenta culturali che innervano di sé questa mirabile opera-mondo. Questa edizione in modo sistematico offre spicco, nell'apparato delle note, alle prospettive giuridiche, teologiche, politiche, etiche che attraversano il libro. Ogni singolo racconto riceve una diversa e rinnovata attenzione, nella considerazione non solo delle sue caratteristiche letterarie, ma anche del suo profondo e variegato significato, in un commento che segna una svolta negli studi sul Decameron.